Siate folli, siate affamati

Le start-up in film e serie TV

Mario Mancini
5 min readApr 21, 2023

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Alla ricerca dell’unicorno. Tre serie indispensabili (da destra a sinistra): “The Dropout”, “We crashed” e “Silicon Valley”.

Se hai da mandare avanti una famiglia o sei in affitto in via Montenapoleone, la start-up è la salita dello Stelvio. Non è che i soldi non arrivano, arrivano tutti insieme alla fine quando la start-up smette di essere una start-up e si vieni messi sull’ascensore, anche quello sociale… A quel punto però non sei più al 100% padrone delle tue idee, se lo sei dipende dalle quote che ti sei tenuto.

La missione di ogni start-up che si rispetti è cambiare lo spirito del mondo o più modestamente rendere il mondo un posto migliore. Come? Con i suoi prodotti, se no con cosa? Se ci riesci diventi anche un ottimo contribuente delle agenzia delle entrate. Il segreto, però, è non pensare ai soldi.

Proprio per questo c’è del gran romanticismo e dell’idealismo acerbo nel fare una start-up. Del resto l’archetipo dello startupparo è proprio un personaggio finzionale di Werner Herzog: Fitzcarraldo interpretato da Klaus Kinski, se non da chi? (su Chili).

Fitz vuol portare Caruso agli indigeni della foresta amazzonica e con la sua nave deve scalare una montagna — impossibile da scalare. “Chi sogna può muovere le montagne” gli dice la fidanzata Molly, un’inarrivabile Claudia Cardinale. “Io sono un idealista, io sposterò la montagna” dice Fitz invasato come solo Kinski riesce a esserlo.

Buona visione.

Al di là del bene e del male

The Dropout

2022. Miniserie in 8 episodi con Amanda Seyfried, su Disney +

La storia vera di Elizabeth Holmes, una ragazza di 19 anni che aveva lasciato la facoltà di chimica di Stanford per fondare sua start up, Theranos, che è andata oltre le colonne d’Ercole.
Morale: Non ci sono scorciatoie per infrangere il soffitto di cristallo.

We crashed

2022. Miniserie in 8 episodi con Jared Leto e Anne Hathaway, su Apple TV+

Potere, denaro, fama e ambizioni della scatenata coppia Adam Neumann-Rebekah Paltrow dietro l’effimero unicorno WeWork. Buone idee che vanno a ramengo, ma che cambierebbero veramente il mondo.
Morale: Se sei ambizioso puoi andare ovunque, anche all’inferno.
Adam è di nuovo in pista.

Umano, troppo umano

The start-up

2017. Film per la regia di Alessandro D’Alatri, con Andrea Arcangeli e Paola Calliari, su Netflix (1h 37m)

Un liceale romano lancia il social egomnia: un algoritmo matematico che calcola il merito laddove non esiste proprio, cioè in Italia. Va alla Bocconi, fa il botto e dopo viene il difficile.
Morale: Sogno americano in salsa bocconiana. Gente, non siamo in America.

Start up

2016. Serie Tv in 3 stagioni e 30 episodi, su Prime Video, Netflix

Un agente dell’FBI corrotto, un giovane imprenditore, una geniale sviluppatrice e un malvivente haitiano a Miami si mettono insieme per lanciare una moneta concorrente al Bitcoin.
Morale: Se lavori le criptovalute hai bisogno del porto d’armi.

Silicon Valley

2014. Serie in 6 stagioni e 53 episodi, su Sky Atlantic, Now TV, Chili

Se inventi un software innovativo prima di tutto ricordati di farne un backup e poi devi considerare che nella valle, dove i soldi crescono sugli alberi, sono un po’ tutti svitati, altrimenti non sarebbero lì. Eccezionale parodia di un mito.
Morale: La centrifuga e i fermenti lattici incubano le idee.

Da sinistra a destra: Michael Fassbender come Jobs in “Steve Jobs”, Jesse Eisenberg come Mark Zuckerberg in “The social Network”, Bill Gates come se stesso in” Inside Bill’s Brain: Decoding Bill Gates”.

Così parlò Zarathustra

I pirati della Silicon Valley

1999. Film cult per la regia di Martyn Burke, con Noah Wyle e Anthony Michael Hall, su Dailymotion (1h37m)

Vite parallele: Steve Jobs, lo hippie, e Bill Gates, il nerd, con i loro rispettivi soci: Steve Wozniak, il nerd, e Steve Ballmer, lo hippie. Ci sono anche i fessi dell’IBM e della Xerox.
Morale: Il futuro lo inventano gli strani e gli imbroglioni. Il passato indossa la cravatta e pensa troppo ai contratti.

Steve Job

2015. Film per la regia di Danny Boyle, con Michael Fassbender e Kate Winslet, su Apple TV+, Prime Video, Chili (2h2m)

La personalità saturnina di Jobs colta in tre momenti che precedono il lancio di tre prodotti che cambieranno veramente il mondo. Ma a lui non frega niente del mondo.
Morale: Anche i geni hanno problemi con i figli.

Jobs

2013, Film per la regia di Joshua Michael Stern, con Ashton Kutcher, Apple TV+, Prime Video, Chili (2h 8m)

20 anni della vita del giovane Jobs: dalla marjuana e l’India, alla Apple miliardaria. Il percorso inarrestabile di un geniale “stronzo”. Bravissimo Kutcher nel simulare la camminata basculante di Jobs.
Morale: Una rivoluzione nata dalla controcultura di San Francisco, dal buddismo, da Bob Dylan e dall’insolenza.

The social network

2010. Film per la regia di David Fincher, scritto da Aaron Sorkin, con Jesse Eisenberg e Andrew Garfield. 9 nomination all’Oscar con 3 premi, 6 nomination ai Golden Globes con 4 premi. Su Apple TV+, Prime Video, Chili (2h)

La nascita di Facebook dal dormitorio di Harvard a Wall Street. Inganni, sopraffazioni, eccessi e cause. Ci sono anche i Winklevoss che sono più smart di quanto li descriva Sorkin.
Morale: Puoi fare il bullo con tutti, ma non con la tua ragazza.

The circle

2017. Film per la regia di James Ponsoldt, con Emma Watson e Tom Hanks, dal libro di Dave Eggers, su Apple TV, Now TV, Prime Video, Chili, Sky Cinema, Tim Vision (1h 50m)

Se è gratis il prodotto sei tu. Una giovane e ambiziosa ragazza scopre questa amara verità assumendo un ruolo importante in un potente motore di ricerca dove sono veramente dei bastardi.
Morale: Se non hai niente da nascondere, non rompere le balle e lasciaci lavorare per l’umanità.

Inside Bill’s Brain: Decoding Bill Gates

2019. Miniserie documentaria in 3 episodi, su Netflix

Girato prima del divorzio da Melinda French e prima delle rivelazioni sulle frequentazioni con John Epstein, Gates si esibisce in una personalità raziocinante, pensante e logica che da vorace e avido nerd si trasforma nel campione mondiale delle attività benefiche.
Morale: Non è mai troppo tardi per redimersi.

Da sinistra a destra: Michael Fassbender come Jobs in “Steve Jobs”, Jesse Eisenberg come Mark Zuckerberg in “The social Network”, Bill Gates come se stesso in” Inside Bill’s Brain: Decoding Bill Gates”.

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Mario Mancini

Laureatosi in storia a Firenze nel 1977, è entrato nell’editoria dopo essersi imbattuto in un computer Mac nel 1984. Pensò: Apple cambierà tutto. Così è stato.