Serie: L’etica pratica di Peter Singer
Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.
Immanuel Kant
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Presentazione
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Chi desideri uscire da questo rassicurante e posticcio guscio, non può che accogliere con sollievo indicazioni di natura etica con le quali valutare e misurare i propri comportamenti. Poche persone sono più qualificate di Peter Singer a fare questo lavoro. Peter Singer è un filosofo morale e professore di bioetica alla Princeton University. Liberazione animale, uno dei primi libri di Singer, è considerato il manifesto intellettuale del movimento per i diritti degli animali. Salvare una vita si può, il libro che propone degli standard etici minimi per le donazioni e l’attività di beneficenza, è stato menzionato da Melinda Gates in una intervista sul progetto “Giving Pledge”, una campagna che cerca di sensibilizzare i miliardari a investire la maggior parte del loro patrimonio in cause umanitarie (più di 150 hanno già aderito).
L’ultimo libro di Singer, Ethics in the Real World, è una raccolta di 82 saggi raramente più estesi di tre o quattro pagine. In questa forma costituiscono una introduzione al lavoro di un filosofo che ha fatto dell’accessibilità il suo credo. Come Singer scrive seccamente nell’introduzione:
Ho il sospetto che qualsiasi cosa non possa essere detta chiaramente non possa essere ugualmente pensata chiaramente.
Nonostante la loro brevità, questi saggi non mancano di affrontare grandi questioni morali compresa la più grande di tutte: ci possono essere delle risposte oggettivamente vere alla questione di come si dovrebbe agire? In un pezzo su “On What Matters” di Derek Parfit, un collega filosofo, Singer distilla le oltre 1400 pagine di argomentazioni in tre scarse e concorda con Parfit nel ritenere che, in verità, i giudizi morali possono essere sia veri che falsi. La maggior parte del libro di Singer, tuttavia, affronta questioni morali contemporanee come l’aborto, i diritti degli animali, l’eutanasia, il cambiamento climatico.
Forse il saggio più sorprendente e coinvolgente è un intervento inedito in cui Singer invita i lettori a rivolgere un pensiero ai poveri e negletti tacchini una volta che arriva il giorno del Ringraziamento. Il petto del tacchino standard americano è stato così gonfiato dall’allevamento selettivo che i tacchini maschi non possono più procreare perché il petto ha invaso quella parte del corpo destinata alla riproduzione. Singer descrive come i tacchini maschi sessualmente menomati siano masturbati dal personale degli allevamenti e le femmine inseminate artificialmente con tubi ad aria compressa al ritmo di una ogni 12 secondi per ciascun allevamento di tacchini. Singer consiglia di consumare un pasto vegetariano per il giorno del Ringraziamento o, al limite, un pasto che contempli un animale allevato umanamente, seppur più costoso.
D’accordo con lui o no, Singer pratica quello che predica. Non mangia carne da 40 anni e nel 1966 si è presentato come candidato alle elezioni Senato australiano per i verdi, senza però essere eletto. Un saggio del 2012 tesse le lodi del provvedimento dell’Unione europea che vieta gli allevamenti di polli e galline in batteria, un bando che lui ed altri avevano richiesto con proteste e sit-in a partire dall’inizio degli anni Settanta.
Comunque, pur concordando con Singer che le verità morali oggettive esistono, non possiamo dire la stessa cosa su qualcuno, anche un filosofo morale della sua statura, che possa ascrivere a se stesso il monopolio delle verità morali. Tra i migliori saggi di questa raccolta ci sono quelli che dimostrano che Singer è conscio della possibilità di potersi sbagliare. Nell’articolo Un argomento per il riso dorato egli ammette che nessuna delle disastrose conseguenze preconizzate dai verdi a proposito degli ogm si è verificata. Le colture geneticamente modificate possono avere un ruolo importante da giocare nella salute pubblica o nel nutrire il pianeta in un’epoca di cambiamento climatico. Si tratta della sana ammissione che perfino un tanto acclamato filosofo morale può alle volte sbagliare i propri giudizi.
Peter Singer, 73 anni, discendente di una famiglia ebraica di Vienna, insegna bioetica a Princeton ed è il pensatore che ha gettato le basi teoriche dell’antispecismo e ha affrontato tutti i temi contemporanei dell’etica intesa come etica pratica, etica applicata ai nostri comportamenti quotidiani. Proprio il libro, Ethics in the Real World: 82 Brief Essays on Things That Matter, che a fine agosto 2016 è uscito con la Princeton University Press, è una sorta di summa di questo secondo fronte della ricerca di Singer, l’etica applicata appunto.