L’importanza di essere Mancini
di Paolo Marcucci
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Alla nascita l’eredità dei mancini è già un fardello pesante, per questo sono i migliori di tutti noi, poveri destrimani, che siamo sì la maggioranza (90%), ma una maggioranza senza inventiva e fantasia e che, priva di queste caratteristiche e proprietà, non riesce a vedere la via maestra perché il genio, quello vero, sembra passare sempre da sinistra.
Ed è proprio su questa scelta alla biforcazione, che comincia la gravosa eredità per i mancini. Già Ercole, l’eroe greco, si ferma al bivio indeciso sul da farsi, sulla scelta tra la retta via di destra della virtù, e quella di sinistra del vizio.
Il bivio rimanda alla Y pitagorica e da qui alla forma biforcuta del ramo d’oro ricercato da Enea per la discesa nell’oltretomba, e poi successivamente all’albero della conoscenza del bene e del male, e quindi all’albero del peccato originale nell’immagine di apertura.
Destra, bene — Sinistra, male
Anche il figlio di Dio, Gesù Cristo, siede alla destra del Padre in tutte le raffigurazioni, come veniva annunciato nel vangelo di Marco (XVI,19): “Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio”. E ancora Matteo (XXV, 32 e seguenti):
“32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. […] 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Il Diavolo, essendo il contrario di Dio, è il male ed è mancino perché Dio come gli uomini è destro, e il Diavolo, contrario per natura, si bacia non sul davanti della bocca o le guance, ma sulle terga e sull’ano.
Il Diavolo nelle rappresentazioni del Medioevo, che per i mancini sembra essere stato — al contrario di quello che ci si potesse aspettare — un periodo tollerante, viene dipinto con i due arti uguali, senza la specularità della destra e della sinistra delle mani dell’uomo.
Male anche nel comportamento
Anche l’etimologia della parola ha un carattere negativo, infatti deriva dal latino mancus che vuol dire monco, mutilato e di conseguenza imperfetto, debole, disadatto.
Teorie negative che trovavano un certo riscontro anche nei nascenti studi psicanalitici dell’Ottocento: Wilhelm Fliess[1], un associato e amico di Freud[2] (che sembra fosse sinistro), abbinava il mancinismo a maggiori caratteri omosessuali rispetto ai destrimani.
E non poteva mancare Lombroso[3] che, nella sua ricerca di associazione tra tratti facciali e attitudini criminali, studiando le mani, collegava il mancinismo a comportamenti deviati e di delinquenza.
Lombroso che si sarebbe trovato in difficoltà, un secolo dopo, a studiare la bonaria cattiveria degli spaghetti western, come in Lo chiamavano Trinità[4], dove Bud Spencer, il Bambino, fratello di Trinità, è un ladro di cavalli e un lesto pistolero e viene definito “la mano sinistra del diavolo”.
L’avversione al mancinismo
L’avversione al mancinismo è andata avanti e negli anni ’20 del secolo scorso, per esempio fu associato alla dislessia e alla demenza, e anche fino agli anni ’60 e ’70 gli insegnanti continuavano a correggere l’uso della mano sinistra per scrivere.
E proprio in questo periodo, nel 1976 viene istituita la giornata dei mancini (13 agosto) per celebrare la loro caratteristica.
“Viene dimostrata l’innocuità del mancinismo ed è caduto l’ostracismo verso i soggetti mancini: poiché l’emisfero destro[5] — oltre ad essere deputato a fondamentali funzioni neurologiche, tra cui la percezione dei parametri spaziali e la facoltà di sintesi — è sede delle emozioni, dell’immaginazione e della creatività.[6]”
Ma quanti sono i mancini? Sembra che costituiscano all’incirca il 10% della popolazione mondiale, con una proporzione che rimane stabile nel tempo. Secondo una nota ricerca scientifica[7] la proporzione dei mancini ai tempi delle glaciazioni pare coincidere con quella dei giorni nostri e interessante appare la notizia che nelle frecce ritrovate nella faretra dell’uomo di Ötzi, vissuto cinquemila anni fa e ritrovato a seguito dello scioglimento dei ghiacci delle Alpi, una di queste era stata fatta da un mancino.
La percentuale di mancini
Intrigante è la ricostruzione che alcuni ricercatori[8], attraverso un modello matematico mostravano questo:
“Come la percentuale di mancini fosse il risultato dell’evoluzione umana — in particolare, un equilibrio tra cooperazione e competizione. Hanno cioè pensato che, anche se il fondamento del destrismo o del mancinismo può essere genetico, potrebbe esistere un fattore sociale che spiega come mai il rapporto è così sbilanciato. Più l’animale è sociale e ha una maggiore considerazione della cooperazione, più la popolazione generale tenderà verso un lato”.
Ha dichiarato a LiveScience Daniel Abrams, assistente alla McCormick School of Engineering and Applied Science che ha contribuito allo sviluppo del modello e ha aggiunto
“Il fattore più importante per una società efficiente è rappresentato da un elevato grado di cooperazione, negli esseri umani ciò ha portato a una maggioranza di destri. Per cui, per qualche motivo, potremmo esserci evoluti favorendo il destrismo e facendo sì che chiunque deviasse da questa tendenza fosse condizionato a usare principalmente quella mano nonostante la propria disposizione genetica”[9].
Ma il mancinismo esiste anche nei destri? Quale lato del nostro corpo mostriamo prevalentemente in un selfie? Giorgio Vallortigara scrive[10]:
“In un celebre studio del 1973 gli psicologi Chris McManus e Nicholas Humphrey osservarono che in un campione di quasi millecinquecento ritratti era raffigurata preferenzialmente la parte sinistra del volto piuttosto che quelle destra; ciò avveniva nel 68% dei casi nei ritratti femminili e nel 56% di quelli maschili.”
Scienziati a destra e umanisti a sinistra?
La preferenza è emersa anche nell’analisi degli autoritratti, che ovviamente sono dipinti con l’aiuto dello specchio, e quindi tendono a esibire il lato destro del volto per il ribaltamento dell’immagine sinistra a destra nello specchio. E lo stesso fenomeno si ripete per i selfie, essendo la fotocamera frontale uno specchio che inverte destra e sinistra.
Interessante è la notizia che riporta Vallortigara di uno studio di Mike Nicholls, un neuropsicologo, sui ritratti storici (prevalentemente maschili) dei componenti della Royal Society di Londra[11], da cui risulta che la parte degli accademici appartenente alle sezione delle scienze dure, tende a mostrare il lato destro, quello meno emotivo.
Mentre gli accademici della parte humanities tendono a mostrare invece il lato sinistro[12]. Tendenze confermate anche dalle pose che si assumono per una foto di famiglia, dove mostriamo più frequentemente il lato sinistro, rispetto a una foto per il curriculum dove la preferenza è mostrare invece il lato destro.
La rivincita dei mancini
E però, nonostante questa gravità, questa zavorra, i mancini hanno sfornato e prodotto tra i più grandi geni della storia dell’uomo: Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Picasso, Napoleone, Beethoven, Einstein, Nicola Tesla, Marie Curie, Gandhi, Alessandro Magno, Giulio Cesare solo per citane alcuni, e poi Charlie Chaplin, Robert De Niro, Marylin Monroe, Bob Dylan, e ancora i geni dello sport come John McEnroe, Diego Armando Maradona, Messi, Gigi Riva e Mariolino Corso che, in barba alla tradizione fu definito, dopo una meravigliosa partita, dal tecnico ungherese Gyula Mandi, “il piede sinistro di Dio”, e così il diavolo non fu più associato al tiro mancino.
Per tutto questo, con celia, con divertissement, ti ringrazio caro Mario, editore illuminato, ma destrimane purtroppo come me.
Note
[1] Wilhelm Fliess (1858–1928) chirurgo tedesco.
[2] Sigmund Freud, (1856–1939) psicoanalista e filosofo austriaco.
[3] Cesare Lombroso (1835–1909), medico, antropologo, filosofo, giurista, criminologo.
[4] Del 1970 con la regia di E.B. Clucher, con Terence Hill e Bud Spencer.
[5] Per la nota corrispondenza incrociata tra la parte del corpo e l’emisfero cerebrale che lo dirige.
[6] Alberto Catalano in Gorgonia.it
[7] Left-handedness common in Ice Age, pubblicata sul magazine scientifico Biology Letters nel 2004 (fonte Business Insider).
[8] 2012, Northwestern University.
[9] Lindsay Dodgson, 20/12/2019, Business Insider.
[10] Professore all’ Università degli Studi di Trento in Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, nell’articolo del Sole24Ore del 17 gennaio 2021.
[11] Del 1660, superata solo dall’Accademia dei Lincei che è del 1603. Le accademie nascono per promuovere il sapere scientifico per il bene della società.
[12] Il cuore e la fede nuziale sono collocati a sinistra.
Paolo Marcucci ha svolto tutta la sua esperienza lavorativa nel mondo bancario. È stato relatore a convegni/incontri a carattere economico, docenze a master universitari sul risk management. È stato assessore alla cultura e all’industria del Comune di Montelupo Fiorentino. Da sempre interessato alla storia e all’economia locale, la sua ultima pubblicazione è Storia della Banca Cooperativa di Capraia, Montelupo e Vitolini. Una banca territoriale toscana e l’economia locale al tempo della globalizzazione.