Gli scimpanzé sono persone

di Peter Singer

Mario Mancini
3 min readNov 26, 2019

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Dipinto realizzato dallo scimpanzé Congo.

La vicenda di Tommy

Tommy ha 26 anni. Finora è stato tenuto in isolamento in una gabbia metallica. Non è mai stato condannato per alcun crimine, o addirittura accusato di uno. Non è a Guantanamo, ma a Gloversville, nello stato di New York.

Com’è possibile che sia accaduto? È accaduto perché Tommy è uno scimpanzé.

Ora, il Nonhuman Rights Project ha invocato l’antica procedura legale di habeas corpus (in latino significa “che tu abbia il corpo”) per portare la reclusione illegale di Tommy davanti a un tribunale federale.

L’habeas corpus nel diritto anglosassone è di solito invocato per chiedere a un tribunale di valutare se sia lecita la reclusione o il confinamento di una persona in un’istituzione mentale. Alla corte è richiesto di inviare Tommy in un santuario in Florida, dove può vivere con altri scimpanzé in un’isola lagunare di un ettaro.

Cinque giudici d’appello hanno preso in esame il caso di Tommy presentato da Steve Wise, il fondatore del Nonhuman Rights Project. I giudici hanno posto delle domande molto delicate, compresa quella ovvia: Tommy è una persona giuridica al pari degli esseri umani?

Wise ha citato dei precedenti legali per dimostrare che lo è. Nel diritto civile, essere una persona vuol dire contare come un’entità a sé stante. Una società può essere una persona giuridica come lo è un fiume, un libro sacro 0 una moschea.

Tommy è una persona giuridica?

I giudici hanno il potere di dichiarare Tommy una persona giuridica. Questo è ciò che dovrebbero fare, non soltanto perché è crudele tenere uno scimpanzé in isolamento. La vera ragione per riconoscere Tommy come persona giuridica è che lui è una persona, nel senso propriamente filosofico e giuridico del termine.

Cos’è una persona? Possiamo risalire al diritto romano e mostrare che il termine non era limitato agli esseri umani. I primi teologi cristiani discutevano sulla dottrina della Trinità — che Dio è “tre persone in una”. Se “persona” significa “essere umano”, quella dottrina sarebbe chiaramente contraria alla credenza cristiana, poiché i cristiani affermano che solo una di quelle “persone è stato un essere umano”.

Nell’uso più contemporaneo, nei film di fantascienza, non abbiamo difficoltà a comprendere che gli alieni come gli extraterrestri in e.t. o i Na’vi in Avatar, sono persone, anche se non sono appartengono alla specie Homo Sapiens.

Leggendo il lavoro di scienziati come Jane Goodall o Dian Fossey, non abbiamo difficoltà a riconoscere che le grandi scimmie sono persone. Hanno relazioni personali strette e complesse con gli altri membri del loro gruppo. Si addolorano per la perdita dei propri cari. Sono esseri auto-consapevoli, capaci di pensare. La loro lungimiranza e visione consente di pianificare in anticipo le loro azioni. Possiamo persino riconoscere i rudimenti dell’etica nel modo in cui rispondono ad altre scimmie che non sanno restituire un favore.

Persone non significa dare il diritto di voto

Contrariamente alle caricature che fanno gli oppositori di questa causa, dichiarare uno scimpanzé una persona non significa dare a lui o a lei il diritto di votare, frequentare la scuola o fare causa per diffamazione. Significa semplicemente riconoscere a lui o a lei il diritto fondamentale di avere una posizione legale, piuttosto che essere considerato un semplice oggetto.

Negli ultimi 30 anni, gli europei, riconoscendo la speciale natura degli scimpanzé, li hanno liberati dalle sperimentazioni dei laboratori di ricerca. Rimanevano solo gli Stati Uniti a utilizzare ancora gli scimpanzé nella ricerca medica, ma il National Institutes of Health ha annunciato che stava ritirando quasi tutti gli scimpanzé utilizzati nei laboratori per mandarli in un santuario.

Se la principale agenzia di ricerca medica della nazione ha deciso che, salvo circostanze molto particolari, non utilizzerà gli scimpanzé come soggetti di ricerca, perché permettiamo alle persone di recluderle senza una buona ragione?

È tempo che i tribunali riconoscano che il modo in cui trattiamo gli scimpanzé è indifendibile. Sono persone e dovremmo porre fine al loro ingiustificato imprigionamento.

Un scatto autografo di Jane Goodall, etologa e antropologa inglese, con uno scimpanzé della Gombe Stream Chimpanzee Reserve in Tanzania dove ha sviluppato le sue ricerche sui grandi primati. Nel 2011 è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

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Mario Mancini
Mario Mancini

Written by Mario Mancini

Laureatosi in storia a Firenze nel 1977, è entrato nell’editoria dopo essersi imbattuto in un computer Mac nel 1984. Pensò: Apple cambierà tutto. Così è stato.

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