Caos e Cibercultura. La filosofia Eterna del Caos
Know-where/nowhere
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Il pensiero individualista
Da diverse migliaia di anni ormai, sembra evidente che la natura fondamentale dell’universo sia quella di una complessità estrema e di un disordine inesplicabile; quella cosa misteriosa, intricata e magnifica generalmente nota come il Caos.
I poetici Indù credevano che l’universo fosse una danza sognante di illusioni (maya). I buddisti, paradossali e psicologici, parlavano di un vuoto troppo complesso — forse mille miliardi di volte troppo complesso — perché ne potesse afferrare il significato il sistema di elaborazione delle parole (o mente) umano, fermo al livello A-B-C-l-2–3.
Lao-tzu, poeta e filosofo cinese, ci ricorda in modo quasi beffardo come il Tao cambi perpetuamente le proprie complessità alla velocità della luce, elusivo e inaccessibile per le nostre dita che laboriosamente digitano caratteri sulle nostre tastiere alfanumeriche e ai nostri sistemi operativi mentali.
Socrate, orgoglioso e autonomo democratico ateniese spifferò il pericoloso segreto suo malgrado quando disse, «Il segreto dell’umana vita consiste nel conoscere se stessi.» È questa senz’altro la T-shirt più sovversiva sbandierata nel corso dei secoli dagli umanisti, è l’autoadesivo più eclatante affisso sulle loro neuro-auto-mobili.
Il pensiero individualista è il peccato originale delle bibbie giudeo-cristiano- islamiche.
Sabota i tentativi delle autorità di mettere ordine nel Caos.
Legge e ordine
La prima regola di ogni sistema di legge-e-ordine è quella di rivitalizzare-deimmizzare i pericolosi concetti del Sé, degli Scopi individuali e del Sapere personale. Pensare per sé è eretico, tradimento, blasfemo. Solo i diavoli e i satana lo fanno. Il pensiero creativo, commesso ad alta voce, è reato capitale. Per varie centinaia di dissenzienti protestanti questa fu dura realtà durante le Inquisizioni… per non parlare dei roghi di streghe organizzati dai Protestanti una volta arrivati alla stanza dei bottoni del reparto Controllo Caos.
Tutto era molto semplice per i controllori di legge-e-ordine. Ci sono gli dèi e le dee immortali lassù nella comunità élite di Viale Olimpo. Poi, ci siamo noialtri — mortali privi di significato che lavoriamo quaggiù nelle pianure dove gli affitti sono bassi.
Il concetto dell’individuo dotato della capacità di scegliere, e di identità, sembrava follia totale, l’incubo più assoluto non solo per i burocrati autoritari ma anche per i liberal dotati di senso comune.
Il Caos va controllato!
Il sistema standard per ammansire e per addomesticare l’impossibile complessità che ci circonda consiste nell’inventare un po’ di dèi sullo stile della «fatina dei denti», più infantili sono e meglio è, e nell’imporre un po’ di regole infantili: onora la madre e il padre, eccetera. Le regole sono semplici e logiche. Ubbidisci passivamente. Preghi. Ti sacrifichi. Lavori. Credi.
E poi, sia lodata la Noia, che non ci siano nozioni terrorizzanti di individui che vanno in giro in questo universo privo di significato e di ordine alla ricerca di un modo di creare per sé un sé individuale.
Ingegneria del caos
Forse i primi ingegneri del Caos furono i saggi Indù che studiarono un modo di far funzionare il cervello denominato yoga. Furono i Buddisti a produrre uno dei grandi manuali pratici per operare con il cervello: Il libro tibetano dei Morti. I Taoisti cinesi hanno sviluppato l’insegnamento del lasciarsi andare con il flusso — senza aggrapparsi a strutture di idee ma lasciandosi cambiare ed evolvere. Il messaggio fu:
Siate calmi. Niente panico. Il Caos è bene. Il Caos crea possibilità infinite.
La matta idea socratica del fai-da-te (FDT), che ha creato la democrazia moderna, era una versione ateniese, furba e sensata dello yoga di Induisti, Buddisti e Taoisti. E vi ricordate dove sono arrivati India, Tibet e Cina con queste scemenze? Know-where! L’idea più pericolosa è quella folle e socratica, da megalomani, del SAPERE! che osa definire come pensatore il servo-essere umano. Impudenza oltraggiosa. Incoraggiare lo schiavo a diventare filosofo! Il servo della gleba che cerca di essere psicologo! Potenzialmente un saggio di yoga.
Questa eresia precorre il motivo per cui in seguito gli evoluzionisti atei come Linneo e Damiti definirono la nostra specie di superscimpanzé come Femina (Homo) sapiens sapiens.
Il caos esterno
Per secoli esistette un tabù fanatico contro la comprensione scientifica. Per quale motivo? Per paura del Caos. I fatti riguardanti il nostro (apparentemente) insignificante ruolo nella danza galattica offendono i fanatici del controllo a tal punto che tentano, con tanta virilità, con latita diligenza e serietà, di gestire il Caos, che vietano ogni tentativo intelligente di lanciare lo sguardo là fuori e di comprendere la gloriosa complessità.
In un certo periodo, gli strumenti per l’alterazione della coscienza quali il microscopio e il telescopio erano criminalizzati per gli stessi identici motivi per i quali, in tempi successivi, vennero messe al bando le piante psichedeliche.
Le piante psichedeliche ci consentivano di scrutare pezzetti e zone del Caos.
Galileo finì in castigo e Giordano Bruno in fumo, per aver dimostrato che il sole non girava intorno alla Terra. I caosofobi religiosi e politici, per loro natura, vogliono un simpatico, ordinato e comodo universo che avvolga loro in un caldo abbraccio.
Nel corso dell’ultimo secolo la scienza ha prodotto estensioni del sensorio umano che specificano il carattere realmente sbalorditivo delle realtà in cui abitiamo.
L’astronomia stellare descrive la fantastica molteplicità dell’universo. Cento miliardi di microscopici sistemi stellari nella nostra galassia; cento miliardi di galassie nel nostro microscopico universo.
Il caos interno
Negli ultimi decenni del Secolo XX gli scienziati cominciarono a studiare la complessità esistente all’interno del cervello umano.
Che Caos!
Si scopre così che il cervello altro non è che una rete galattica composta da cento miliardi di neuroni, ciascuno dei quali è un sistema informatico complesso quanto un computer molto grande, o mainframe. Ciascuno dei neuroni è in collegamento con altri diecimila suoi simili; ognuno di noi è dotato di un universo di neurocomplessità che è imperscrutabile per le nostre menti alfanumeriche.
Questa potenza cerebrale è allo stesso tempo il segno più umiliante della nostra ignoranza attuale ma, una volta che avremo cominciato a imparare a far funzionare il nostro cervello, anche la prospettiva più entusiasmante della nostra divinità.
Umanesimo: il piano di gioco del navigatore
La teoria del Caos ci consente di apprezzare la nostra missione: comprendere, godere, celebrare il carattere gioioso dell’universo, compresi i paradossi totalmente pazzi esistenti all’interno del nostro cervello.
L’attivazione del cosiddetto cervello destro elimina uno degli ultimi tabù che si oppongono alla comprensione del Caos e fornisce alla filosofia dell’umanesimo una base scientifica pratica e immediata, che ci incoraggia a unirci ad altri per progettare insieme le nostre versioni personali del Caos.
Negli ultimi mesi mi ha ossessionato l’estrema complessità di ogni cosa. Non sappiamo chi, perché, dove, che cosa né quando noi siamo. Che spaventincubo! Siamo agenti speciali, ignoranti e alienati, inviati in missione senza ordini.
La mia entusiasmante incomprensione del Gran Disordine, del Caos, è naturalmente dovuta ai tre sintomi di senilità che ho studiato con la dovuta diligenza:
1. La perdita della memoria a breve termine significa che ti dimentichi che cosa sta accadendo esattamente e perché sei qui.
2. L’aumento della memoria a lungo termine ti offre l’ambigua prospettiva delle soluzioni più strane che le nostre culture abbiano scoperto per spiegare il Mistero.
3. Temi di questo libro: progettare il caos e foggiare il disordine personale:
Sugli schermi
Con strumenti cibernetici
In prospettive controculturali
Con sostanze chimiche informazionali (droghe del Caos)
Deliziandosi in ciberotica
Come artisti guerriglieri
che esplorano le alternative di de-animazione
Facendo surf sulle onde della follia millennale
per intravedere le gloriose selvagge
impossibilità e improbabilità
del secolo a venire.
Godetevelo! è nostro per giocare!