Atto di Habeas Corpus

La nascita del diritto moderno sull’inviolabilità della persona (1679)

Mario Mancini
11 min readJan 4, 2020

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Nel diritto inglese si intende per Habeas Corpus un rescritto emanato da un giudice o da un tribunale con cui si ordina al destinatario di portare la persona (“il corpo”) di chi si trova in sua custodia davanti al giudice o al tribunale che ha emanato il rescritto, o davanti ad altro organo giudiziario.

Fin dalle più remote origini del diritto inglese nessun libero poteva essere imprigionato se non a seguito di un’accusa o condanna penale ovvero per debiti.

Rescritti di Habeas Corpus venivano emanati già prima della Magna Charta, e nell’art. 36 di essa se ne fa specifica menzione. Ma fu solo al tempo di Carlo I, durante le lotte fra il Parlamento e la Corona, che l’Habeas Corpus divenne il procedimento diretto in modo specifico ad impedire l’arresto illegale.

Tuttavia, durante il regno di Carlo II lord Clarendon fu accusato di avere provocato l’arresto illegale di molte persone e la loro detenzione fuori del regno: e appunto in relazione a tali accuse — come si scorge anche dalla intitolazione dell’Atto — fu approvato l’Atto (legge) di Habeas Corpus del 1679, che doveva costituire la pietra angolare delle libertà individuali inglesi, e che segna perciò una delle date capitali nella formazione dello Stato liberale moderno.

Un altro atto di Habeas Corpus fu emanato nel 1816: esso si riferisce ai casi di persone illegalmente detenute in custodia da privati.

Dell’Atto del 1679 si dà qui un’ampia scelta in traduzione. Il testo inglese è da vedere in Quellen zur neueren Geschichte, Die englischen Freiheitsrechte des 17° Jahrhunderts [I diritti di libertà inglesi del 17° secolo], ed. E. Keller, Bern, 1962, pp. 13-23. Una larga scelta, con grafia ammodernata, in English Historical Documents [Documenti storici inglesi], ed. A. Browning, vol. VIII, 1660-1714, London, 1953, pp. 92–96. Sull’Habeas Corpus cfr. la voce in The Dictionary of English Law [Dizionario del diritto inglese], a cura di Yowitt, London, 1959, vol. II, pp. 886-887, e quella in Encyclopedia Britannica, vol. X, pp. 54-36; in italiano cfr. E. Crosa, in Enciclopedia Italiana (Treccani), vol. XVIII, p. 297. In generale cfr. J. A. Iliffe, Lineamenti del diritto inglese, trad, it., Padova, Cedam, 1966; in particolare, sulla storia delle tre Corti di Common Law, ivi, pp. 15-40.

Legge per meglio assicurare la libertà del suddito e per impedire imprigionamenti nei territori oltremare

Poiché da parte di sceriffi, carcerieri e altri funzionari alla cui custodia sono affidati sudditi del re per fatti criminosi o supposti tali, vengono praticati grandi ritardi nell’eseguire rescritti di Habeas Corpus ad essi diretti, con l’opporre un Alias e Pluries Habeas Corpus e talora più d’uno, e con altri espedienti diretti ad evitare di prestare obbedienza a tali ordini, contrariamente al loro [dei funzionari] dovere e alle leggi ben note del paese, per la qual cosa molti sudditi del re sono stati e anche in futuro potranno essere a lungo trattenuti in prigione, in casi nei quali essi hanno diritto alla libertà provvisoria dietro cauzione, con loro grande danno e fastidio; per impedire ciò, e per la più spedita liberazione di tutte le persone imprigionate per uno di questi fatti criminosi o supposti tali, sia sancito per legge… che ogni qualvolta una o più persone porteranno un Habeas Corpus indirizzato a uno sceriffo, carceriere, agente o a chiunque altro, nell’interesse di una persona in loro custodia, e tale rescritto sarà consegnato al detto funzionario o lasciato nel carcere o prigione a un suo dipendente o a suoi dipendenti o sostituti, il detto funzionario o funzionari, e i suoi o loro dipendenti o sostituti, entro tre giorni dalla consegna del rescritto nel modo indicato (a meno che l’incarceramento predetto non sia per tradimento o fellonia, chiaramente e specificamente indicati nell’ordine di carcerazione), dietro pagamento o offerta delle spese di trasporto del prigioniero, da accertarsi dal giudice o dal tribunale che emise e firmò il rescritto predetto, e non superiori a dodici pence per miglio, e dietro garanzia data con sua propria cauzione di pagare le spese per riportare indietro il prigioniero, se egli sarà rimandato in carcere in attesa di giudizio per ordine del tribunale o giudice alla cui presenza dovrà essere condotto, secondo il vero intento della presente legge, e a condizione che egli non faccia alcun tentativo di fuga durante il cammino, [il predetto funzionario] deve dare esecuzione a tale rescritto [di Habeas Corpus], e portare o far portare il corpo della parte [persona] così incarcerata o detenuta davanti al Lord Cancelliere o al Lord Guardasigilli d’Inghilterra allora in carica, oppure davanti ai giudici o baroni dei tribunale che avrà emanato il detto rescritto, o davanti a qualsiasi persona innanzi alla quale il detto rescritto è eseguibile, secondo il dettato di esso; e allora [il funzionario] deve ugualmente specificare le ragioni della detenzione o carcerazione; a meno che l’incarceramento della predetta parte [persona] non sia effettuato in una località a oltre venti miglia dal luogo o dai luoghi di residenza di tale persona o tribunale; e se si trova ad oltre venti miglia e a non più di cento miglia, allora [il rescritto deve essere eseguito] entro dieci giorni, e se ad oltre cento miglia, entro lo spazio di venti giorni dopo l’ordine predetto, e non di più.

2. E affinché nessuno sceriffo, carceriere o altro funzionario possa pretendere di ignorare l’importanza di qualsiasi rescritto di tal genere, sia sancito per legge… che tutti questi rescritti debbono essere contrassegnati in questo modo: Per statutum tricesimo primo Caroli Secundi Regis, e devono essere firmati dalla persona che li emana; e se qualcuno è imprigionato o detenuto, come sopra è detto, per qualsiasi delitto oltre il termine stabilito, sarà o può esser lecito a chi è in tal modo imprigionato o detenuto (ad eccezione di chi sia condannato o sconti una pena a seguito di legale processo), o a chiunque altro in suo nome, di fare appello o istanza al Lord Cancelliere o al Lord Guardasigilli, o ad uno qualsiasi dei giudici di Sua Maestà, di un banco o dell’altro[1], o ai baroni dello Scacchiere che rivestano il grado del cappuccio[2]; e i detti Lord Cancelliere, Lord Guardasigilli, giudici o baroni o uno solo di essi, presa visione della copia o delle copie del mandato o dei mandati di carcerazione o detenzione, o, in caso diverso, dietro giuramento che la consegna di tale copia o copie fu negata dalla persona o dalle persone nella cui custodia il prigioniero o i prigionieri sono trattenuti, in virtù della presente legge sono autorizzati e richiesti, su istanza fatta per iscritto da costoro o da uno di essi o in loro nome, e attestata e sottoscritta da due testimoni che siano stati presenti alla presentazione di essa, di emanare e concedere un Habeas Corpus col sigillo del tribunale di cui essi saranno giudici, indirizzato al funzionario o ai funzionari nella cui custodia sarà la parte [persona] così imprigionata o trattenuta, ed eseguibile immediate davanti al predetto Lord Cancelliere o Lord Guardasigilli, o giudice o barone o a ogni altro giudice o barone che abbia il grado del cappuccio in uno dei tribunali predetti; e dopo la presentazione di esso [rescritto], come già detto, il funzionario o funzionari, i suoi o loro dipendenti, vice custodi o sostituti, sotto la cui custodia la parte [persona] è imprigionata o detenuta, entro termini rispettivamente delimitati qui sopra, devono portare il detto prigioniero o prigionieri davanti al predetto Lord Cancelliere o Lord Guardasigilli, o ai giudici, o baroni o ad uno di coloro davanti ai quali il rescritto è eseguibile, e in caso di assenza davanti ad un altro di essi, con l’esecuzione di tale rescritto e le vere cause dell’imprigionamento o detenzione; e in seguito, entro i due giorni successivi alla presentazione della parte davanti a loro, il predetto Lord Cancelliere o Lord Guardasigilli o giudice o barone davanti al quale il prigioniero sarà portato, come sopra è detto, libereranno il detto prigioniero o prigionieri dalla prigione, ricevendo la sua o loro cauzione, con una o più garanzie [da fissare] in qualsiasi somma a discrezione di essi [giudici], (avuto riguardo alla qualità del prigioniero e alla natura del delitto), per la sua o loro comparizione davanti al Tribunale del King’ Bench nella sessione successiva, ovvero davanti alle prossime assise, sessioni o processi definitivi dei detenuti della contea[3], città o località in cui ebbe luogo l’imprigionamento, o dove fu commesso il delitto, o davanti a qualunque altro tribunale in cui tale delitto è adeguatamente giudicabile, secondo che il caso richiederà; e quindi [il predetto Lord Cancelliere o altro giudice] certificheranno il detto rescritto con l’esecuzione di esso e il detto impegno o impegni su cauzione davanti al tribunale in cui tale comparizione deve avvenire; a meno che al detto Lord Cancelliere o Lord Guardasigilli o giudice, o giudici, o barone o baroni non risulti che la parte così imprigionata è detenuta a seguito di un legale processo, ordine o mandato emesso da un tribunale che ha giurisdizione in materia criminale, o in virtù di un mandato firmato e sigillato di mano e col sigillo di uno dei predetti giudici o baroni, o di uno o più giudici di pace, per tali materie o delitti per i quali secondo la legge il prigioniero non è rilasciabile su cauzione…

4. E sia inoltre sancito per legge… che se qualche funzionario o suo dipendente o vice-custode o sostituto trascurerà di eseguire gli adempimenti predetti, o di portare la persona [il corpo] o le persone del prigioniero o dei prigionieri, secondo il disposto del detto rescritto, entro i . rispettivi termini predetti, o, su domanda fattane dal prigioniero o da altra persona per suo conto, rifiuterà di rilasciare oppure non rilascerà entro lo spazio di sei ore dalla domanda, alla persona che così ne fa richiesta, una copia autentica del mandato di arresto o detenzione di tale prigioniero, copia che egli ed essi in conformità alla presente legge sono tenuti a rilasciare, tutti e ciascuno, il comandante, i carcerieri o i custodi di tale prigione, e ogni altra persona nella cui custodia il prigioniero sarà detenuto, per la prima infrazione dovranno versare al prigioniero o alla parte danneggiata la somma di cento sterline; e per la seconda infrazione la somma di duecento sterline, e per questo fatto saranno e sono resi incapaci di coprire ed esercitare il predetto loro ufficio…

5. E per impedire ingiuste vessazioni per mezzo di ripetuti imprigionamenti per lo stesso delitto, sia sancito per legge… che nessuna persona che sia stata liberata o rilasciata a seguito di un Habeas Corpus, in nessun momento successivo potrà essere nuovamente imprigionata o detenuta per lo stesso delitto da parte di chicchessia, tranne che per ordine legale e procedimento del tribunale in cui tale persona sarà tenuta a comparire per impegno su cauzione, o di altro tribunale che abbia giurisdizione nella causa; e se chiunque altro, scientemente contro le disposizioni di questa legge, tornerà a imprigionare o a detenere, ovvero scientemente procurerà o farà in modo che sia nuovamente imprigionata o detenuta per lo stesso delitto o preteso delitto una persona liberata o rilasciata come già detto, o scientemente aiuterà o assisterà nel far questo, allora il responsabile dovrà pagare al prigioniero o alla parte danneggiata la somma di cinquecento sterline…

6. Sempre con la condizione, da sancire inoltre per legge, che se qualcuno, imprigionato per alto tradimento o fellonia chiaramente e specificatamente indicata nel mandato di arresto, dietro sua preghiera o petizione in pubblica udienza nella prima settimana delle udienze o nel primo giorno della sessione dedicata ai casi di tradimento e fellonia, o ai processi definitivi dei prigionieri [per ottenere], di essere portato in giudizio, non sarà processato nel periodo di udienze o nella sessione di tradimento e fellonia o nel giudizio definitivo dei prigionieri successivo a tale imprigionamento, allora sarà e potrà esser lecito ai giudici del tribunale del King’s Bench e ai giudici di tradimento e fellonia o dei processi definitivi dei prigionieri, ed essi ne sono richiesti con la presente legge, di mettere in libertà il prigioniero su cauzione, dietro domanda ad essi presentata in pubblica udienza l’ultimo giorno del periodo di udienza, della sessione o dei processi definitivi, da parte del prigioniero o di chicchessia per suo conto; a meno che non risulti ai giudici, con giuramento, che i testimoni nell’interesse del re non poterono esser prodotti nello stesso periodo di udienze, sessioni, o processi definitivi; e se qualcuno, imprigionato come sopra è detto, dietro sua preghiera o petizione in pubblica udienza, nella prima settimana del periodo di udienza, o nel primo giorno della sessione di tradimento e fellonia o dei processi definitivi dei prigionieri [per ottenere] di essere portato in giudizio, non sarà accusato o processato nel secondo periodo di udienze, sessione di tradimento e fellonia o giudizio definitivo dei prigionieri dopo il suo imprigionamento, ovvero sarà prosciolto a seguito del processo, allora dovrà essere liberato dalla prigionia.

8. Sempre con la condizione che nulla in questa legge si estenderà a liberare dalla prigione chiunque sia accusato per debiti od altra azione o con processo in qualsiasi causa civile, ma che dopo la sua liberazione dalla prigionia per una infrazione criminale, sarà trattenuto in prigione, secondo la legge, per tale altra procedura.

9. Sempre con la condizione, da sancire inoltre per legge… che sarà e può essere lecito a ogni prigioniero, come già detto, di sollecitare od ottenere il proprio Habeas Corpus dall’Alta Corte di Chancery[4] o dalla Corte dello Scacchiere[5] come anche dal Tribunale del King’s Bench[6] o dei Common Pleas[7], o da ciascuno di essi; e se il detto Lord Cancelliere o Lord Guardasigilli o qualsiasi giudice o barone allora in carica che rivesta il grado del cappuccio e appartenga a una delle Corti predette, nel periodo di vacanza, su esibizione della copia o delle copie del mandato o dei mandati di imprigionamento e detenzione, o su giuramento che tale copia o copie furono negate, come sopra è detto, rifiuterà un rescritto di Habeas Corpus che questa legge impone di rilasciare, essendogliene fatta istanza come sopra è detto, egli dovrà individualmente versare al prigioniero o alla parte danneggiata la somma di cinquecento sterline…

10. E sia inoltre sancito per legge o dichiarato… che un Habeas Corpus, secondo il vero scopo e significato di questa legge, può essere diretto e circolare in ogni contea palatina, nei Cinque Porti e nelle altre località privilegiate del regno d’Inghilterra, nel dominio del Galles, nella città di Berwick-upon-Tweed, e nelle isole Jersey e Guernesey, nonostante ogni legge o uso in contrario.

11. Poiché molte volte persone accusate di lievi tradimenti o fellonie, o in via accessoria di ciò sono imprigionate su sospetti soltanto, e sono quindi rilasciabili su cauzione a seconda che le circostanze rendano quel sospetto più o meno fondato, le quali [circostanze] sono meglio note ai giudici di pace che imprigionarono le persone e che hanno diretta conoscenza dell’istruttoria, o agli altri giudici di pace della contea, sia dunque stabilito che quando una persona sarà imprigionata da un giudice di pace e accusata, in via accessoria del fatto imputato, di un lieve tradimento o fellonia, o su sospetto del fatto, o su sospetto di lieve tradimento o fellonia, il quale lieve tradimento o fellonia dovrà essere chiaramente e specificamente indicato nel mandato di arresto; tale persona non deve essere rilasciata o messa in libertà su cauzione in virtù di questa legge, e in nessuna altra maniera che nel modo in cui avrebbe potuto esserlo prima della promulgazione di questa legge.

Note

[1] Di un qualsiasi tribunale (R.T.).

[2] Che siano, cioè, serjants-at-law: membri di un grado superiore dell’ordine degli avvocati, da cui erano sempre tratti i giudici dei tribunali di «Common Law» (diritto comune) (R.T.).

[3] Nel testo: general goal-delivery (R.T.).

[4] La Corte del lord Cancelliere, con competenze miste; ad essa era specialmente riservata la giurisdizione di equità (R.T.).

[5] La Corte della Camera dello Scacchiere era soprattutto un tribunale di appello, oltre che finanziario, civile ecc. Come tribunale di appello rivedeva le sentenze delle tre Corti di “Common Law” (cioè la stessa Corte dello Scacchiere, la Corte del King’s Bench e quella dei Common Pleas: v. sotto, note 6 e 7): in tale funzione essa riuniva i giudici delle tre Corti (R. T.).

[6] ll Tribunale del Banco del Re originariamente trattava le cause da decidersi in presenza del Sovrano. In seguito, la sua competenza si estendeva alla materia penale e civile, e alla revisione in sede di appello delle sentenze dei tribunali inferiori, compresa la Corte dei Common Pleas (v. nota 7) (R.T.).

[7] Tribunale competente a giudicare le controversie, essenzialmente civili, tra i sudditi del regno (communia piatita) (R.T.).

Fonte: Rosario Romeo e Giuseppe Talamo (a cura di), Documenti storici. Antologia, vol. II L’età moderna, Loescher, Torino, 1966.

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Mario Mancini
Mario Mancini

Written by Mario Mancini

Laureatosi in storia a Firenze nel 1977, è entrato nell’editoria dopo essersi imbattuto in un computer Mac nel 1984. Pensò: Apple cambierà tutto. Così è stato.

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