A Century of “The New Yorker”
L’omino col monocolo fa un secolo
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Chi abbia letto “I bostoniani” di Henry James o anche visto l’omonimo film del 1984 di James Ivory, ritroverà qualcosa di vagamente familiare nel personaggio di Eustace Tilley, emblema della rivista letteraria “The New Yorker”.
Il personaggio, creato da Rea Irvin nel 1925, con monocolo, postura aristocratica e malcelato distacco richiama l’archetipo jamesiano del bostoniano colto, raffinato e lievemente snob.
Ma non commettiamo gaffe perché Boston e New York sono in fiera rivalità: Eustace Tilley è un newyorkese e rappresenta l’eleganza e lo spirito urbano della rivista, che riflette l’identità culturale della Grande Mela.
L’archivio del “New Yorker,” presso la New York Public Library, contiene oltre 2.500 scatole di materiali di tutti i tipi. Vi troviamo anche molti nomi celebri (Updike, Salinger, ecc.) della vita letteraria americana.
Questo materiale fa ora parte di un’esposizione, “A Century of The New Yorker” allestita presso la Public Library fino al 21 febbraio 2026 nei locali dello Stephen A. Schwarzman Building, l’edificio principale della biblioteca.
In 100 anni sono usciti 5.057 numeri del settimanale, mezzo milione di pagine. Un numero ha in media un centinaio di pagine fitte di testo in Adobe Caslon Pro, vignette, illustrazioni con i titoli nell’inconfondibile carattere Irvin.
Nella mostra sono documentate anche le funzioni, spesso neglette, del lavoro editoriale: editing, verifica dei fatti, illustrazione, impaginazione, grafica, composizione, protoredazione, tipografia e via dicendo.
Sappiamo tutti bene quanto le figure che svolgono queste mansioni di supporto autoriale siano essenziali nel lavoro editoriale di qualsiasi tipo per portare al pubblico un contenuto pulito, decoroso e verificato con cura.
Chi non ha la possibilità di essere a New York nell’arco del 2025 e dei primi due mesi del 2026 ha a disposizione un ottimo surrogato: il film di Stephen J. Grant “A Century of The New Yorker” su Vimeo con trascrizione e sottotitoli.