8.2 Indietro, prodi guerrieri cristiani! breve storia della casta militare in America

Timothy Leary. Caos e Cibercultura — 8. Follia millennale

Mario Mancini
11 min readMay 10, 2020

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Controllate nei libri di storia e leggete degli anni dal 987 al 1000. A quei tempi c’erano molti che cercavano guai. Esattamente mille anni fa il Gran Principe Vladimiro di Russia diede l’avvio a una guerra fredda di religione unendosi alla Chiesa Ortodossa d’Oriente. Persiani, Arabi e Cristiani combattevano una Guerra Santa. La gente era spaventata e confusa allora come oggi.

E nei prossimi pochi anni credo che vedremo altre irrazionalità, megalomanie messianiche, pazzie di massa, paranoie apocalittiche, profezie di finemondo, demagoghi dementi, Guerre Sante, crociate del cavolo, leader lunatici, divergenze disarmoniche. Ollie North, John Bakker, Muammar Ghedaffi, Shirley MacLaine, l’Ayatollah Khomeini, Oral Roberts, e sì, Pat Robertson; non sono che antipasti rispetto alle eccentricità e alle manie suscitate dal terrore che vedremo hi futuro.

Senza dubbio alcuno buona parte della violenza e della politica rabbiosa che oggigiorno sono così apparenti vedono un Dio biblico che scende in campo contro un altro. La Guerra fredda è passata in secondo piamo, come se America e Russia fossero diventate semplici pedine sulla scacchiera di Dio. Ecco che si ripete il ruggente Secolo IX! Il Super Bowl delle Crociate feudali! Israele versus Rome versus Bisanzio. Sciiti versus Sunniti. Indù versus Buddisti. Indù versus Sikh. Bosnia, Croazia, Serbia. Geova versus Allah per il Campionato Mondiale.

E ora, con l’emergere degli evangelisti militanti e con la candidatura del Reverendo Pat Robertson, il Dio rabbioso, geloso e fondamentalista ha lanciato la sua bellicosa sfida nel ring della politica americana.

Ho studiato i comunicati stampa della rete Christian Broadcasting Network, un impero dei media mostruosamente riuscito che nel 1987 ha fatto affari per $182.000.000. Ho letto mucchi di articoli di adulazione di Robertson su giornali di provincia, e di svergognata adorazione nella stampa nazionale. Fui per esempio sbalordito nel leggere sul Chicago Tribune il titolo: The $70 Million Miracle Named CBN. [Il miracolo da $70 milioni chiamata CBN] Aveva come sottotitolo: With the Lord’s Grace, Pat Robertson Builds a Cable Empire [Con la grazia di Dio Pat Robertson costruisce un impero via cavo].

Eh? Un quotidiano molto diffuso e presumibilmente razionale che invoca la Deità nel parlare di un candidato politico. Ma cosa mai sta succedendo a Chicago?

Ma non sorprende questa politica di Robertson. È lo stridente modello standard, di destra, studiato per gli allocchi.

Predestinazione, eccoci in arrivo. La familiare piattaforma di Jimmy Swaggart, Oral Roberts, Pat Buchanan, Ronnie Reagan.

Un appello agli Eletti di Dio. Aspettativa di un imminente e miracoloso intervento di Dio o del Suo messianico Profeta. Credere nella trasformazione totale in Regno perfetto. Eterna lotta contro l’Impero del Male.

Puritanesimo ferocemente ascetico da pane bianco. Caccia alle streghe antiaborto, antigay. Per le preghiere nelle scuole, «scienza» creazionista. Ma ciò che più sbalordisce, e che più ci turba, è il potere sciamanico dello show televisivo evangelico di Robertson. Il «700 Club» è studiato per produrre uno stato alterato di coscienza, una trance ipnotica da vudù classico.

Tanto per iniziare lo show si presenta come televisione da ore di massimo ascolto con le stesse efficaci tecniche commerciali degli spot che ci seducono fino a farci comprare birra Tuborg e prosciutto di Parma. Gli attori che appaiono nello spettacolo hanno l’aspetto di anchormen delle Tv locali. Il dignitoso Ben Kinchlow, con i baffi sempre a puntino, somiglia a un giudice della Corte suprema. La bellissima assistente Danuta Soderman sembra fare la pubblicità per qualche sensato prodotto casalingo come Nuovo Dash o le lavatrici AEG.

Il programma procede in modo efficiente verso il momento culminante, vale a dire l’invocazione della Deità. Allacciate le cinture, cari ospiti, mentre lo sciamano Pat si china stringendo gli occhi in dolorosa concentrazione. Ehi! il tizio è posseduto dagli spiriti! Una volta montati gli spettatori fino a uno stato classico di trance di vulnerabilità neurologica, Robertson comincia con l’imprinting degli spot. Si mette in contatto con lo sponsor e comincia a discutere dei piani di Dio, ovverosia la Sua impazienza per quanto sta accadendo sul pianeta. Sia Robertson che il Signore Onnipotente sono «stufi marci» (frase preferita del Candidalo) di vedere il Paese di Dio occupato da peccatori, omosessuali, Democratici, umanisti secolari, scienziati atei, comunisti, pornografi e soprattutto Iraniani antiCristo.

Intanto il pio vecchietto accanto a Robertson, il tipo con il colletto clericale, canta piano piano, implorante: «Gesù Gesù» in un dolce, tranquillizzante coro alle spalle dello sciamano Pat.

Poi Robertson comincia a implorare il Signore di rafforzare e di armare il Suo popolo perché possa affrontare i Suoi nemici. Aumentano ritmo e volume del coro «Gesù Gesù» e in poco tempo i due riescono a montare un ritmo vudù. Le telecamere fanno gli zoom su primi piani dei visi del pubblico, visi contorti di riverenza e di pia autocommiserazione. Presto la gente si tiene per mano cantando a bassa voce e sospirando il nome di Gesù.

Ma dico io, ho partecipato a tante esperienze di trance quanto chiunque altro. Riti vudù a Haiti. Sono stato ipnotizzato dai tamburi Gnaoua a Tangeri. Ho presenzialo a cerimonie Navaho del peyote, agli acid test di Ren Resey, a riti funebri ganja lungo il fiume Gange, ai canti dei funghi sacri di Oaxaca, ai riti di Pan nei Monti Rif del Marocco. Ho visto la gente tenersi per mano, cantare a bassa voce e sospirare il nome di Jerry Garcia. Ho perfino partecipalo alle preghiere dell’alba con rabbini chassidici.

Mi faccia quindi giurare signor giudice e testimonierò come perito esperto che i riti dei Rinati dei Pentecostali nostrani del Sud altro non sono che autentici trip di testa e che i predicatori come Pat Robertson hanno il classico ruolo di lavaggio del cervello proprio dello sciamano.

Il mio problema con questi Banditori della Bibbia ha a che fare con le loro motivazioni e con il loro contesto culturale. Quando al potere del trip sciamanico si aggancia un dogma religioso monoteista orientato al confronto c’è la potenzialità di importanti giochi mentali. Il Reverendo Pat attinge al vecchio «Dio Unico», il Number One mediorientale, congenitamente geloso, possessivo e tendente al genocidio vendicativo se e quando il Suo monopolio viene messo in discussione. («Il Signore… si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo,» si legge in Genesi, 6. E disse: «Sterminerò dalla faccia della terra l’uomo da me formato: uomini e animali, rettili e uccelli della terra, poiché mi pento di averli fatti.»)

Mentre osservo Robertson che incita all’odio nei confronti degli infedeli mi ricordo le ormai familiari riprese dei telegiornali, di folle nelle strade di Teheran che si frustano con catene fino a raggiungere frenesie di triste rabbia contro il Grande Satana. Scontate le superficiali differenze culturali, sembrano davvero esistere notevoli somiglianze tra il Robertson e l’Ayatollah. Entrambi sono sciamani dei media stregoni elettronici capaci di usare la televisione per comunicare carismi magnetici. Ed entrambi costituiscono organizzazioni politiche efficientissime.

Se ci pensate, Robertson e Ayatollah sono immagini speculari l’uno dell’altro. Le loro credenze derivano dallo stesso monoteismo, e quando si guardano l’un l’altro, indovinate che cos’è che vedono? — il Grande Satana.

Per esempio:

1. Entrambi si presentano come agenti di Dio. Chi si oppone a loro è per definizione malvagio. Il loro traguardo è la creazione di uno stato teocratico.

2. Entrambi incitano all’odio dei confronti dei non credenti, ciò che alimenta il clima da Guerra santa. Il loro approccio divide la gente.

3. Come agenti di Dio non possono permettere alcun compromesso nei confronti di Satana. Ciò conduce a profonde difficoltà pratiche. Essi non possono preoccuparsi di banali interessi umani come la vita, la libertà e la ricerca della felicità. Essi si occupano di una Guerra Santa totale contro il Male.

4. loro oppositori vengono trattati senza tolleranza e senza pietà. Robertson, per esempio, ha pubblicamente espresso il desiderio che morissero i giudici della Corte suprema Marshall, Brennan e Stevens. (È mio dovere scientifico ammettere che, nel giro di poche settimane dopo la maledizione inflitta da Robertson, tutti e tre finirono in ospedale. Per essere corretto verso l’Ayatollah, debbo inoltre notare che ogni mossa Americana contro l’Iran è andata misteriosamente storta.)

5. Entrambi sono pieni di biblica severità nei confronti dei peccatori impenitenti. Sono a favore della pena di morte, delle azioni punitive di polizia, dell’ingrandimento delle forze militari e di una politica estera aggressiva. Non battono un ciglio davanti alle armi nucleari.

6. Trovano giusto che le donne siano asservite agli uomini.

7. Entrambi esibiscono un pudicismo ossessivo e un odio viscerale per gli stili di vita moderni. Credono nella censura di libri, teatro, musica e cinematografo.

8. Sono entrambi votati a una visione apocalittica e sognano la fine del mondo, momento in cui Dio premierà i propri fedeli.

9. Diffidano della scienza, della cultura occidentale e dell’educazione secolare.

10. Si rivolgono agli insoddisfatti che sentono di essere lasciati fuori dalla vita secolare. I fondamentalisti americani sono stati disprezzati dalle principali sette protestanti e messi in ridicolo da intellettuali quali Sinclair Lewis, H. L. Mencken e Garry Trudeau. I loro seguaci comprendono gente di piccole città che lavora sodo, è timorata di Dio e nutre amari risentimenti nei confronti dei liberal, degli edonisti e di altri seguaci metropolitani di Satana.

11. Desiderano di cuore il ritorno a una società più semplice e più ordinata.

12. Sono visceralmente antiumanisti. Vedono l’umanesimo come tentativo satanico di collocare le questioni mondane prima della volontà di Dio.

13. Cercano il potere politico per assecondare i propri traguardi religiosi. Non si preoccupano affatto delle questioni sociali ed economiche.

La piattaforma politica di Robertson non affronta con serietà questioni quali il disarmo nucleare, il deficit di bilancio, il razzismo, la dolorosa conversione verso una società postindustriale, lo squilibrio del bilancio commerciale, l’ambiente. All’Ayatollah non provoca alcun turbamento la macellazione dei suoi giovani soldati sul fronte iracheno. Non si preoccupano delle ingiustizie sociali e della sorte della terra, perché stanno facendo il conto alla rovescia fino al giorno del Giudizio Universale. Con soltanto pochi anni che rimangono prima del Millennio, la preghiera nelle scuole è ovviamente una questione chiave per la sopravvivenza.

Fin dal 1946 la Guerra Fredda aveva ossessionato la politica mondiale. Perché abbiamo sopportato un mostro come Ferdinando Marcos? Perché i Sovietici avrebbero sprecato miliardi su un megalomane incompetente come Fidel Castro? Perché oggi ci troviamo nel Golfo Persico? Perché i Sovietici usano bombe-giocattolo contro bambini afgani? È perché ogni Paese del Terzo mondo è una pedina sulla scacchiera rossonera?

L’ossessione americana della Guerra Fredda ha fatto una brusca frenata a metà degli anni Sessanta quando le prime ondate della generazione del Baby Boom un totale di 76 milioni hanno cominciato a frequentare le università. La gente del Dr. Spock è la prima generazione del dopoguerra fredda. Winston Churchill e Omar Bradley sono per loro alieni non meno di Ulysses Grant e del Generale Jack Pershing.

Le iniziazioni di gruppo dei ragazzi spockiani hanno avuto luogo non sulla battigia di Anzio o della Normandia, ma a Malibu Beach e a Fort Lauderdale. Sono stati la prima generazione postnucleare, postindustriale, elettronica. Estremamente individualisti, viziati, dotati di una suprema fiducia in sé, nobilitati dall’alimentazione a richiesta, questi ricchi figli di una cultura adulta loro adoratrice sono ossessionati da questioni pratiche e terra-terra come il sesso arricchito, il comfort fisico, lo stile estetico, la crescita personale. Soprattutto erano, e sono ancora, coerentemente contrari alla guerra e contro il servizio militare.

Le elezioni del 1976 videro un affidabile Guerriero freddo, Gerald Ford, contrapposto a Jimmy Carter, che nei suoi discorsi arrivava perfino a citare Bob Dylan. L’elezione fu un gioco d’azzardo, il voto dei Biblisti militanti era diviso. Carter, in fin dei conti, era un Rinato cristiano meridionale.

La valanga di voti per Reagan nel 1980 fu il prodotto di un’alleanza tra protestanti fondamentalisti, cattolici fondamentalisti e conservatori della Guerra fredda. La rivoluzione reaganiana resterà segnata nella storia come senz’altro il periodo più assurdo, più irrazionale, meno realista, della storia americana. Il buon senso è volato via dalla finestra, è esploso il debito nazionale, è crollata la bilancia commerciale, si è ridotta la base industriale, è fallito il sistema di istruzione pubblica e il regime squadrista di Reagan ha sferrato colpi militari a Beirut, in Libia, in America centrale, a Grenada e nel Golfo persico, per non parlare della altamente pubblicizzala e non meno inefficace Guerra contro la Droga. Allora, cosa sta succedendo qui?

Ah! Vi siete dimenticati? È la Follia del Millennio. Soltanto pochi anni ancora da cartoni animati e saremo nell’Anno del Signore 2000. Accade ogni mille anni.

Ronald Reagan, non dimentichiamocene, crede nell’Apocalisse biblica. George Bush è cristiano Episcopalian. Riuscite a immaginarvi cosa non farebbe Pat Robertson se avesse il comando del Pentagono e della CIA?

Come, vi domandate, possono queste teste di rapa fare certi discorsi e farla franca? Perché i Democratici e i liberal per nonparlare dei Repubblicani moderati e di altra gente pratica, stanno lì seduti con espressioni attonite sul viso, e permettere a teste di cazzo come Pat Buchanan, Richard Secord, Thomas Clines e Manucher Ghorbanifar di dirigere la politica estera degli USA?

Perché? È perché i nostri leader, di mezza età, semplicemente non capiscono gli stati di alterazione mentale. Sono degli innocenti dal punto di vista neurologico. Quando erano all’università non hanno mai dovuto aiutare il loro compagno di stanza a uscire da un brutto trip. Non sono, nel modo più assoluto, attrezzati per affrontare governanti fuori di testa e zelanti fanatici alla Casa Bianca che utilizzano perfezionatissime tecniche di pubblicità televisiva per farneticare delle loro rivelazioni bibliche e dei propri sogni del millennio.

È accaduto così anche a Teheran. La classe media iraniana, i tecnici, i mercanti, hanno osservato sbalorditi, attoniti, mentre il pazzo Khomeini suscitava passioni da Guerra santa.

Oggi l’America dei più sta imparando ciò che i ricercatori pschedelici hanno imparato nei primi anni Sessanta, e che la maggior parte dei ragazzi del Baby Boom ha imparato negli anni Settanta: gli stati religiosi, mistici, visionari, di possessione sono potenti e meravigliosi — aprono le porte della percezione, lucidano i nostri occhiali sensoriali, danno una scossa al sistema nervoso automatico e fanno ribollire gli ormoni, ma sono stati intimi e preziosi che non vanno imposti agli altri. E soprattutto vanno tenuti fuori della politica. La vera questione in questa situazione consiste nella separazione tra Stato e visioni religiose. Mentre ci avviciniamo al Millennio è possibile che la nostra sopravvivenza dipenda dalla capacità dì restar calmi e di dare una raffreddatina ai mattacchioni che stanno tra noi.

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Mario Mancini

Laureatosi in storia a Firenze nel 1977, è entrato nell’editoria dopo essersi imbattuto in un computer Mac nel 1984. Pensò: Apple cambierà tutto. Così è stato.