5.4 Attivazione digitale del cervello erotico
Timothy Leary. Caos e Cibercultura — 5. Ciberotica
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Una giovane di nome Vicki è sola in camera da letto, seduta sull’orlo del letto con le gambe allargate. Osserva con attenzione un terminale di computer sulla scrivania davanti a lei.
Vicki è una novizia nel mondo cyberpunk. Utilizza un dispositivo elettronico di comunicazioni per il proprio piacere privato, senza autorizzazione istituzionale o governativa.
Attualmente i suoi occhi fissano lettere che si contorcono sullo schermo. Arrossisce eccitata, il respiro è forte. Si sposta per assumere una posizione più comoda senza togliere gli occhi dalle lettere spruzzate sullo schermo come tanti spermatozoi. Improvvisamente cessa il flusso di parole,
Vicki sorride e con la mano destra comincia a battere lettere sulla tastiera che le sta davanti.
Vicki in modalità eccitazione
Ora appaiono sullo schermo le parole di Vicki:
Cybernetwork
Vicki sta usando il suo Macintosh per programmare e dare il boot ai circuiti di voluttà del proprio cervello. Il suo software è collegato via telefono con l’Amiga di un uomo di nome Ron che non ha mai incontrato. Be’, mai visto in carne e ossa.
Vicki e Ron si incontrarono in una rete di computer. Contribuivano le loro idee a una conferenza ad accesso pubblico intitolato «CIA Terrorism in Nicaragua.» Le loro idee piacevano a vicenda e decisero di conversare su una linea privata; uno scambio di segnali elettronici via computer tra loro due. E una cosa condusse a un’altra, come spesso accade nelle conversazioni tra maschio e femmina. All’inizio scherzavano e facevano flirt. Poi cominciavano a darsi appuntamenti immaginari. Sceglievano prima un film da vedere, poi un ristorante, poi digitavano le ordinazioni del vino e dei piatti. In attesa del pasto parlavano delle loro reazioni al film.
Poi, verso la fine della nottata immaginaria transcontinentale:
Vicki non perse tempo nel battere la risposta:
E dunque i passi successivi furono ben prevedibili. Poco per volta entrambi si lasciarono trasportare. Vicki mise un CD nello stereo, Ron accese un fuoco nel caminetto. Lentamente e timidamente cominciarono a digitare le loro fantasie sessuali, descrizioni passo-passo dei preliminari, allusioni a quel che avrebbero voluto fare l’uno all’altra e a quel che ognuno avrebbe voluto farsi fare. Come quasi tutti i ragazzi del computer sono intelligenti, pieni di invetiva, e molto timidi; ma in quel momento diventavano sempre più arditi e ardenti.
Oooh!! Dopo quindici minuti di questa ciberafrodisia avevano messo in piedi la storia di sesso più romantica, più elegante sofisticata totale libidinosa reciproca che si possa immaginare. Nudità prefrontale, floppy disco, hard core disco, disco rigido, cyberporno disco.
Fu realizzata in forma elettronica l’immaginazione, la creazione di immagini mentali nel cervello. Il video del computer divenne veicolo della loro festa interiore vaporosa, fantastica ciber-erotica, ciberotica.
Zen del ciberscopare
Ron e Vicki stavano sfruttando la potenza dell’elettronica moderna per scopare cerebralmente, cioè per collegare insieme i loro sistemi nervosi tramite segnali selezionati, trasmessi tra i loro computer via telefono. Questi amanti diventano membri di una rete erotica in rapida crescita, la rete di coloro che hanno scoperto le possibilità intime del cibersesso.
Il segreto: il video del computer ha la potente e ipnotica capacità di creare stati alterati nel cervello. Due persone che comunicano tramite i loro computer a feedback rapido possono accedere a una gamma di circuiti cerebrali fors’anche più ampia di quella raggiungibile tramite contatto corporeo.
Questo è possibile perché cervello e computer operano allo stesso modo, nel linguaggio degli impulsi elettrici — della luce.
Rapporto tra corpo e cervello
Noi tutti, penso, vorremmo ampliare i meravigliosi piaceri offerti da morbide carni e seriche membrane.
Mani delicate, dita che esplorano, umide labbra, morbide cosce curvilinee…
Nessuno vuole suggerire che sia superato il tradizionale hardware di pelle e di carni. Nulla potrà sostituire baci, abbracci, leccate, annusamenti, piccoli morsi, odori, mormorii, succhiamenti, scherzetti, parolette, sospiri, penetrazioni ed accoglimenti dei dolci attacchi d’amore.
Ma per quanto ne possiamo godere, i nostri contatti corporei esistono per noi soltanto nella misura in cui vengono captati dal cervello. Il contatto, il sapore, il profumo e le seriche membrane dei nostri amanti si sentono soltanto sotto forma di grappoli di segnali elettronici captati dai nostri neuroni e elaborati dal software del nostro cervello.
Sesso quantistico
Le persone che usano segnali informatici per eccitarsi a vicenda sono arrivate per caso alla fase prossima ventura dell’evoluzione delle interazioni umane: il sesso quantistico.
Da anni è noto come la gente che comunica tramite collegamenti telefonici tra computer possa raggiungere livelli sbalorditivi di intimità. Fu una novità sorprendente, questa. I più rispettati commentatori dei giornali, gli psicologi pop, i predicatori progressisti e i moralisti conservatori ci avevano invece avvertito che i computer ci avrebbero depersonalizzato, che ci avrebbero separato sempre più gli uni dagli altri.
Questi esperti dei media avevano fatto il solito noioso errore da conservatori, quello di cercare di capire e di spiegare il futuro nei termini del passato. Con atteggiamenti buro-statici e manageriali, gli occhi incollati su schermi retrovisori, pensavano al computer come a una macchina; prodotto metallico dell’era industriale; assessuato, duro.
Nessuno — eccezion fatta per certi meccano-fricchetti decadenti, travestiti dai capelli tinti e vestiti di cuoio nero, negli slum delle città industriali, fan di stupidi musicisti tecno-punk che vanno da Lou Reed, Talking Heads e Devo, a Pornos for Pyros, Babes in Toyland, Pearl Jam, Ministry, e White Zombie — avrebbe pensato di usare macchine, con cuscinetti a sfera e trasmissioni e fumosi componenti meccanici, per intensificare l’esperienza romantica e sessuale.
Il cervello: organo definitivo del piacere
Ma il computer non è una macchina. È un sottocircuito in silicio di un cervello elettronico, è un dispositivo di comunicazione interpersonale, un ciberofono.
Ora pensateci un istante. Il cervello non ha occhi, orecchie, labbra piene, forti cosce. È un potente elaboratore di pensiero conservato nell’involucro protettivo del cranio. Anche il computer è un potente elaboratore di pensiero conservato nell’involucro protettivo dì una scatola metallica.
Sia cervello che computer ricevono, mettono in ordine ed emettono «idee» sotto forma di grappoli di segnali elettronici del tipo ON/OFF.
Il cervello — non dimentichiamolo — è l’organo definitivo del piacere. E il personal computer, se noi sappiamo farne uso, è un potente organo per il rapporto neurosessuale.
Quando due persone si collegano l’una con l’altra tramite computer i loro «nudi» cervelli entrano in collegamento tra loro, in modo diretto. Tutti i complessi apparati del contatto corporeo — giarrettiere, camere da letto, cerniere lampo, reggiseni, anticoncezionali, parti del corpo vengono messi fuori causa. La vostra lingua elettronica può scivolare dentro i suoi rosei ricevitori senza che si mettano di mezzo oggetti ingombranti.
Imbarazzanti complessità del carne-ware
Supponete invece che Ron e Vicki si fossero incontrati in una riunione e che avessero
cominciato a frequentarsi. Prima al bar, poi ai cocktail, poi cene e film. I primi maldestri
tentativi di intimità — tenersi per mano, toccare le ginocchia sotto il tavolo…
Cosa indossare? Solite domande del corteggiamento. Casa mia o casa tua?
Poi la complessa danza di reciproca seduzione. Le preoccupazioni eterne della persona che non abbia a disposizione una competenza sessuale superiore alla media.
Il telesesso incoraggia i preliminari cerebrali
Il petting digitale è un modo meravigliosamente naturale per dare inizio alla danza nuziale tra due persone.
Perché usare la parola «naturale» per descrivere le comunicazioni tra computer lungo fili telefonici? Il realtà, quasi tutte le specie animali dispongono di segnali di corteggiamento a distanza, di tele-eccitazione per preparare la strada a un successivo contatto di contorsioni di sesso genitale e per l’eiaculazione di sperma.
Gli insetti telecomunicano i propri desideri sessuali con entusiasmo sbalorditivo.
Ogni piccolo grillo che sentite sfregare, come corde di violino, le ali in una calda notte d’estate, sta comunicando alle signore del vicinato esattamente dove glielo vorrebbe ; mettere; l’arrapata cicala parla direttamente con il cervello delle ragazze.
Gli odori chimici (feromoni) della cagnetta in calore sono come messaggi telefonici I che comunicano a ogni voglioso maschio nel raggio di kilometri l’odore, l’aspetto e il sapore della vogliosa femmina.
Lo fanno gli uccelli e le api
Il canto degli uccelli è un potente mezzo per il risveglio del desiderio sessuale. Al giusto momento dell’anno, eh solito in primavera, il corpo dell’uccello maschio si gonfia di testosterone, l’ormone sessuale maschile. Esplode il suo canto, un messaggio interurbano d’invito che viene captato da ogni femmina nelle vicinanze.
Il canto dà il boot ai circuiti del sesso nel cervello della femmina e a lei viene improvvisamente il pensiero eh come sarebbe simpatico avere un tipo voglioso che venisse a mordicchiarle il collo, ad accarezzare con le ali il morbido coipo piumoso di lei, ad arrampicarsi sopra di lei con il suo caldo e muscoloso corpo, ad aprirla con il suo duro modem, e in poche parole a farla sentire nel modo in cui il suo cervello le dice che una giovane uccellina dovrebbe sentirsi in primavera.
Gli sbalorditivi fatti della neurotumescenza
Fernando Nottebohm e colleghi alla Rockefeller University hanno annunciato recentemente una scoperta che «sconvolge la saggezza convenzionale della neuro scienza… Le cellule nervose degli uccelli attraversano cicli giganteschi di nascita e di morte… nel periodo dei cambiamenti ormonali cambia l’anatomia del cervello. La parte specifica del cervello frontale responsabile del canto, grande in primavera, si dimezza in autunno… per di più i canarini dotati di maggior talento hanno regioni specializzate più ampie di quelli dotati di meno talento.»
In altre parole il cervello è un organo sessuale in grado di gonfiarsi e di sgonfiarsi come le rosee membrane del pene e della vagina. Il cervello si lascia attivare da segnali compatibili. E gli uccelli canori con il «telefono» migliore hanno cervelli più grandi. Che pubblicità a favore del sesso quantistico!
Sesso telefonico
I messaggi sessuali telecomunicati sono diventati una tecnica standard di corteggiamento nelle società industrial-urbane in cui i ragazzi e le ragazze non possono incontrarsi e guardarsi nella piazzetta del paese.
Come fanno i ragazzi urbani a conoscersi e a mettersi alla prova come partner sessuali? L’uso del telefono nel corteggiamento adolescente è stato un passo inevitabile nell’evoluzione umana. Il sesso quantistico, o Q-sex, aggiunge semplicemente una nuova dimensione alla conversazione. Appletalk è un modo diretto per accendere i circuiti adolescenti del cervello.
Cibernetica del cervello adolescente
All’inizio della pubertà si attivano nuovi circuiti nel nostro cervello. Il corpo umano subisce un improvviso cambiamento, poco meno vistoso del cambiamento del bruco in farfalla.
Emergono sul corpo nuove protuberanze di ogni genere. Si gonfiano i seni, che esigono poi le carezze. Il vermicello che era il pene del ragazzino cresce fino a diventare un grosso tubo rosso gonfio di desideri. Improvvisamente si accendono nuovi circuiti cerebrali che inondano il corpo con impetuosi ormoni e con i succhi caldi dell’accoppiamento. Per il teenager il sesso diventa un’ossessione.
Secondo gli psicologi il teenager pensa al sesso più volte ogni ora. Erezioni involontarie tendono la stoffa dei jeans dell’imbarazzato ragazzo, calde ondate di desiderio s’infrangono nel corpo della perturbata signorina, che strilla alla vista dei divi del rock e sviene davanti alle foto dei divi del cinema più attraenti.
Ammettiamolo: i teenager sono spesso rozzi e insensibili vero i delicati sentimenti altrui. Nel morso della passione inciampano e si fanno male a vicenda.
Ecco come entra in gioco il petting elettronico.
Clberfottimento e preliminari elettronici
I teenager sfruttano ogni mezzo possibile per accendere e per incanalare i propri impulsi sessuali. I maschi studiano riviste come Hustler, lasciando che le foto e il testo scatenino l’immaginazione. Le femmine divorano riviste dedicate a rock star e a divi del cinema. Le immagini attivano le turgide «aree sessuali» del cervello. Ricordatevi degli uccelli canori.
I moralisti condannano il sesso solitario e cercano di sopprimere le pubblicazioni erotico-estetiche usate dalla gente per attivare la fantasia e per dare il boot alle «aree sessuali» del cervello. La Moral Majority cerca di convincere i negozi a non mettere in vendila Penthouse, Playboy, e Hustler.
Sesso aurale in confessionale
Quand’ero teenager, nell’era oscura degli anni Trenta, i manuali di sesso avvertivano di come la masturbazione causasse il nervosismo, il collasso nervoso e alla fine anche danni cerebrali.
La Chiesa cattolica inseguiva la sua folle politica di abolire il piacere genitale e di impedire alle «aree sessuali» del mio cervello di gonfiarsi. Ricordo le strane conversazioni in confessionale.
Mi inginocchiavo lì al buio e bisbigliavo verso l’invisibile orecchio:
«Perdonatemi, padre, ho avuto pensieri impuri.»
«Quali pensieri impuri, figliolo?»
«Ho pensato di fare l’amore con mia cugina Margaret perché ha le fossette alle ginocchia; con la moglie del dottor O’Brien perché è bionda e ha le tette grosse, con Clara Bow; con tutte le ragazze del coro delle Radio City Rockettes; con una ragazza che ho visto in autobus…»
«Basta così, figliolo,» sospirava padre Cavenaugh. «Hai usato libri o riviste peccaminosi?»
«Oh, sì, padre.» Spicy Detective. SpicyAdventure. Spicy Western. Film Fun. Captain Billy’s Whiz Bang Joke Book. Atlantic City Bathing Beauties. Hollywood Starlets.
«Basta! Basta!» gridava lo sconvolto sacerdote. «Tali libri e riviste sono occasioni di peccato. Devi distruggerli!»
«Sì, padre.»
«Ora recita un sincero Atto di contrizione. E come penitenza cinque Padrenostro e cinque Ave-maria.»
Questo bisbigliato rito di racconta-ascolta fece ben poco per impedire la crescita delle mie «aree sessuali». Più o meno come dire agli uccellini, inondati di testosterone, di smetterla con il loro canto!
Ad ascoltare le confessioni c’erano preti annoiati o torturati dal sesso, perché era il loro unico contatto erotico. Sembra ovvio che gliene derivavano delle soddisfazioni. In un certo senso offrivamo, noi peccatori, sesso aurale ai buoni Padri, inginocchiandoci lì nella scatola buia e bisbigliando nell’orecchio caldo, aperto, tremante, del prete i nostri dolci piccoli sporchi segreti.
I teenager di oggi trascorrono delle ore al telefono a scherzare e a fare flirt perché questo è un mezzo sicuro e tranquillo per esplorare gli interessi erotici senza coinvolgersi in scene orgiastiche. Essi si stimolano a vicenda la fantasia, esplorando e sperimentando i segnali erotici.
Cybervamp: troie telefoniche
I servizi telefonici erotici pubblicizzati nelle ultime pagine delle riviste come Hustler rappresentano un altro passo avanti nell’arte e nella scienza del sesso cerebrale.
L’inserzione di Sandi dice: «Dimmi le porcherie. Io mi sfregherò i capezzoli. Voglio godermi le tue fantasie telefoniche.»
Anal Annabelle:
«Mi allargherò tutta e mi darò tutta a te, ragazzone!»
«Mi implorerai!» afferma Padrona Rate. «So io quel che ti meriti!»
«Vieni da me! Sono calda, bagnata e ti attendo!» mormora Lisa.
Scambio immorali di elettroni?
Forse avete la sensazione che questa sia roba un po’… strana, forse che il sesso con troie telefoniche sia un ausilio masturbatorio per le persone sole che abbiano una scarsa stima di sé.
Ma forse no. I moralisti e i guastafeste vogliono che ci sentiamo in colpa per il sesso telefonico. I cyborg burocrati si offendono automaticamente per ogni uso frivolo, edonistico, dilettantesco della tecnologia per il piacere personale. I telefoni ci vengono affidati dalla signora Telecom per aiutarci a diventare cittadini migliori e a telefonare a casa nei giorni di vacanza.
In realtà il sesso neurofonico se usato con leggerezza può rappresentare un modo meraviglioso di imparare l’arte del telefottimento.
Accedere ai banchi di memoria erotici
Gli archivi del nostro cervello contengono ricordi elettronici delle nostre prime passioni di adolescenti.
Perché non provate a ricuperare questi ricordi, ad accenderli e a goderne a volontà?
II trucco consiste nell’imparare a formattare il cervello in modo che riceva i segnali sensoriali che attivino i vostri ricordi più sexy di adolescente. Potete chiedere la collaborazione di un amico o di un’amica, che dovrà semplicemente bisbigliarvi i codici, cioè i nomi e le frasi che associate alle vostre prime «cotte».
Le canzoni della vostra prima stagione di calori. Ritroverete i codici di accesso adolescenziali per dare il boot al vostro cervello. Mettete in atto così in esperimento neuro-linguistico; eseguite una regressione autoipnotica attraverso gli anni. Ordinate al vostro cervello ad allargare le «aree sessuali».
Ecco ora una buona notizia: il vostro cervello, sembra, non vede l’ora di accontentarvi; vuole essere stimolato, aperto, accarezzato, invaso da una mente sicura.
Il vostro cervello detesta la noia. Se lo fate suonare mese dopo mese sempre lo stesso disco, lancerà un sospiro e alla fine mollerà il colpo, come un vecchio amante trascurato.
Per molte persone il cibersesso — l’uso del telefono o del computer per attivare il cervello — è più facile che correre in giro come un robot fregoloso o spogliare la gente a saltare dentro letti insieme a estranei. Se non disponete di una calma e di un sangue freddo incredibili, troverete difficile, al primo appuntamento, insegnare a un partner nuovo come accendere la vostra fantasia e poi di mettere in atto questa, mentre voi allo steSso tempo dovete fare la stessa cosa nei confronti di lui o di lei.
Simulazioni al computer
Il cibersesso è un modo rilassato di imparare a esplorare questa nuovissima frontiera del ciber-rapporto. Il computer è uno strumento meraviglioso per le simulazioni e per gli esperimenti «come se». Il software che più si vende nel settore hobby è quello dei giochi di simulazione. Simulatori di volo con decolli e atterraggi di prova. Comandante di sommergibile: inscenate la Battaglia del Nord Atlantico. Simulare Wall Street: fate finta di essere un broker d’alto bordo.
OK: e se va bene usare il software per simulare la guerra, perché non simulare il gioco più importante che c’è?
Perché non andare on line e collegarsi con il cervello del proprio partner? Bisbigliare dolci sciocchezze di adolescenza nella sua RAM cerebrale, ficcare il tuo floppy disk nel software cerebrale di lui e bisbligliargli proprio le cose che desidera udire.
Simulazione: sei di nuovo a casa dei tuoi, a flirtare con la tua fiamma liceale! E mentre approfittate dell’assenza dei genitori per correre nudi insieme dentro il cervello, prenditi gli onori dovuti; sei un pioniere neurosessuale! Appartieni alla prima generazione della tua specie a usare il magnifico cervello come organo sessuale. Senza sensi di colpa, con sana curiosità E con un solo desiderio di fare piacere al ciberpartner.
Il cibersesso utilizza i potenti strumenti dell’elaborazione del pensiero e della comunicazione per assolvere al compito più importante dell’attuale fase di evoluzione umana.
Imparate a usare la testa, ad assumervi il compito di programmare l’annoiato cervello, a fare surf sulle onde cerebrali.
Cibersesso e fottimento cerebrale potrebbero essere le chiavi della libertà e della crescita. Se non usi la tua testa per il tuo piacere, per il tuo divertimento, per la tua educazione, per la tua crescita, chi la userà?